Il mese di novembre vede esultare coloro che ambiscono a una progressiva integrazione della Svizzera nella NATO.
Oltre a chiedere il respingimento dell’iniziativa sulla neutralità giudicandola troppo rigida e quindi un problema per la cooperazione con la NATO, l’UE e l’imposizione delle loro sanzioni, il Consiglio federale ha deciso la partecipazione a due esercitazioni NATO, una nell’ambito della sicurezza informatica e la seconda nella “gestione di una crisi” (concetto estremamente ambiguo e declinabile a piacimento).
Non contento, nelle linee guida per la nuova strategia di politica dell’armamento si accenna nuovamente al rafforzamento della cooperazione internazionale, che è un concetto utilizzato dal governo quando si deve parlare di avvicinamento alla NATO senza citare l’alleanza atlantica.
C’è poi l’ordinanza sulla cooperazione militare che abbiamo già trattato qui, e la partecipazione della Svizzera all’Hub for European Defence Innovation dell’Agenzia europea per la difesa, che serve alla promozione dell’innovazione nelle capacità militari della difesa europea e a una maggiore coerenza nell’innovazione della NATO.