Nel suo rapporto «Capacità di difesa e cooperazione» del 31 gennaio 2024 (disponibile unicamente in tedesco e francese), in risposta ai postulati 23.3000 «Rafforzare la capacità di difesa della Svizzera» e 23.3131 «Rafforzare la cooperazione con la NATO nel settore della difesa, senza aderire all’Alleanza!», il Consiglio federale ha individuato una serie di adeguamenti giuridici, comprese modifiche amministrative, volte a “rafforzare la cooperazione internazionale e la capacità di difesa della Svizzera.”
Un commento critico a quel documento, è disponibile qui.
Il 13 novembre 2024 il Consiglio federale ha adottato una nuova ordinanza sulla cooperazione militare internazionale, che raggruppa in un unico testo le ordinanze precedentemente in vigore:
- l’ordinanza sui contatti militari internazionali (RS 510.215),
- l’ordinanza concernente il porto di uniformi straniere in Svizzera e dell’uniforme militare svizzera all’estero (RS 125)
- l’ordinanza concernente l’esenzione delle truppe dai dazi e dalle imposte nell’ambito dello Statuto delle truppe del PPP (RS 510.81).
Ma soprattutto, la presente ordinanza intende disciplinare il processo e le competenze in seno all’amministrazione federale della valutazione di domande per il transito per via terrestre del personale militare straniero.
Poiché non è specificamente disciplinato dalla legislazione vigente, il transito per via terrestre di personale militare straniero, attualmente è sistematicamente soggetto a una decisione del Consiglio federale.
Con la nuova ordinanza, in futuro le domande di transito senza rilevanza politica potranno essere trattate dalle autorità competenti.
Tale regolamentazione, a detta del Consiglio Federale, consentirà alla Svizzera di prendere rapidamente decisioni che facilitino il transito militare dei suoi partner internazionali, quando gli obblighi di neutralità non lo impediscono.
- Ancora una volta, il Consiglio Federale definisce alcune organizzazioni militari “partner internazionali” (è infatti ovvio che a transitare sul nostro suolo saranno esclusivamente truppe NATO, non certo reparti dell’esercito russo o vietnamita).
- Ancora una volta, con la retorica della flessibilità e compatibilità, si svilisce il concetto di neutralità, che sempre più perde di significato.
- Chi stabilirà quali sono i transiti militari “senza rilevanza politica” e chi deciderà che questi non contraddicono gli obblighi di neutralità?