Nel corso di una puntata del format video di Swissinfo “Let’s talk!”, il Professore emerito di studi europei Gilbert Casasus (non sospettabile di simpatie antieuropeiste) e il politologo Pascal Sciarini (che sul suo profilo dell’Università di Ginevra riporta come primo interesse “l’europeizzazione”), ci ricordano e raccontano, ovviamente partendo dalle loro posizioni, alcune questioni interessanti in vista del dibattito sul futuro “accordo quadro 2.0” (Bilaterali III)

I due esperti sottolineano innanzitutto, con buona pace di chi invece gioiva dei successi negoziali del nostro governo, che il nuovo pacchetto di accordi non è una rivoluzione rispetto al precedente.
“Ci sono stati dei progressi, ma non sono fondamentalmente diversi dall’accordo quadro”.

Soprattutto, viene messo in discussione l’attuale approccio bilaterale della Confederazione.
“È un vicolo cieco a lungo termine”, afferma Gilbert Casasus.
Più esplicito Pascal Sciarini che sottolinea che la via bilaterale è stata accettata da Bruxelles in un momento in cui la Confederazione aveva presentato domanda di adesione. “Per l’UE si trattava di una via transitoria per dare alla Svizzera il tempo di aderire all’Unione”.

Il politologo P. Sciarini solleva un altro punto interessante, affermando che, senza il sostegno dei sindacati, una votazione popolare sul pacchetto di accordi è destinata a fallire.
“Dovremo riuscire a formare un’alleanza che comprenda la sinistra, i sindacati, la destra liberale e la comunità imprenditoriale, come è avvenuto durante le votazioni sugli Accordi bilaterali I e II”.

Cosa faranno i sindacati?
Lotteranno a favore di questi accordi alleandosi a quella parte di destra padronale liberale e di comunità imprenditoriale che li sostiene oppure li combatteranno insieme a quella parte di destra padronale e liberale e comunità imprenditoriale che vuole vederli affossati?.