IL CONSIGLIO FEDERALE AMMETTE DI VOLERE SMANTELLARE IL SERVIZIO PUBBLICO:
LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO ELETTRICO…
La Svizzera sarà costretta a liberalizzare il proprio mercato elettrico, per soddisfare le richieste del diritto europeo.
Verranno quindi introdotti prezzi di mercato e le relative logiche di profitto che, come abbiamo visto, hanno portato nell’UE a improvvise ondate speculative ed esplosioni dei prezzi. Questo colpirà il potere d’acquisto dei lavoratori, ma anche le stesse PMI, oggi ancora in parte protette, grazie al servizio universale svizzero, dalla speculazione selvaggia.
Ma non solo, ci sono altri punti che restano opachi:
– le aziende elettriche integrate (come le aziende municipalizzate svizzere), ossia aziende che non sono ammesse dal diritto europeo perché limitano la concorrenza e pertanto verrebbero con ogni probabilità smantellate.
– Resta ancora poco chiara la possibilità che gruppi industriali europei partecipino in futuro agli appalti per le dighe svizzere, quando si tratterà di riattribuire le concessioni, o che i canoni per i diritti d’acqua siano considerati dall’UE un ostacolo alla concorrenza.
… E UN PRIMO COLPO AL TRASPORTO FERROVIARIO
Il Consiglio federale ha negoziato anche un’apertura del traffico ferroviario passeggeri a lunga percorrenza, garantendo che le ferrovie europee che intendono offrire collegamenti con la Svizzera debbano rispettare sulla rete del nostro paese anche i nostri standard sociali.
In questo ambito il governo procede in maniera più subdola: si tratta infatti di una prima picconata al settore che aprirà una breccia per ulteriori accordi futuri. Inoltre, questi standard sociali saranno inseriti in una direttiva, che a livello giuridico non è sicuramente sufficiente a scongiurare i rischi di dumping salariale e deterioramento delle condizioni di lavoro.
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